Mattino. Sonno. Le prime piogge di settembre. Accendi il computer. Hai la tua lista di cose da fare, i tuoi appuntamenti segnati in agenda. Magari hai anche chiare nella tua testa quelle due o tre attività fondamentali che vuoi concludere prima della fine della giornata.
Però… Proprio non ce la fai. Al pensiero di iniziare a darti da fare ti assale lo sconforto, e mille piccole cose ti affollano la testa: inizi a controllare Facebook, poi rispondi a quel messaggio su Whatsapp… Ho dato conferma per quella cena? E se ti fosse arrivata un’e-mail da Dalani? Meglio controllare. Tanto, pensi, ho tutta la giornata davanti, sicuramente poi recupererò il tempo perduto. Ma ce la fai davvero? O le ore scorrono improduttive e noiose? TANTE OTTIME RAGIONI PER CAZZEGGIARE… Spesso infatti perdiamo grosse quantità di tempo (e poi giustamente ce la prendiamo con noi stessi) perché il compito che abbiamo davanti ci sembra troppo grande, troppo impegnativo, troppo noioso. E quindi cadiamo nella trappola della nostra mente, che ce lo fa apparire inaffrontabile e ci dà ottimi ed allettanti motivi per desistere, facendoci affondare in un’inerzia improduttiva. In questo periodo, poi, la sindrome della notifica e la connessione 24/24 amplificano questo fenomeno in modo esponenziale, perché ci distraggono in modo semplice e subdolo: senza quasi che ce ne accorgiamo, non combiniamo più nulla. SEMPLICEMENTE INIZIA Come uscire da questa impasse? Giocando un semplice trucchetto alla nostra mente scansafatiche. Ovvero semplicemente iniziando. Sforzati a fare il primo passo. Quando sei demotivato, cioè, non pensare al compito che ti aspetta e che ti pesa, perché così uccidi sul nascere ogni barlume di intraprendenza, ma inizia a svolgerlo. Una volta iniziato, tutto verrà più naturale, ti sentirai spronato a continuare e a concludere l’attività. Certo -mi dirai- basta che io inizi a fare qualcosa perché semplicemente poi riesca a portarlo a termine? Ebbene sì! E ora ti spiego il perché. I CERCHI APERTI Quando iniziamo un’attività, la nostra mente si attiva, focalizzandosi nello svolgimento, e si mette in moto anche il cosiddetto effetto Zeigarnik. Di cosa si tratta? Di un fenomeno osservato dalla psicologa lituana Bluma Zeigarnik -appunto-, che, seduta a un ristorante, ha notato come i camerieri ricordassero bene l’ordinazione che dovevano ancora servire, per poi dimenticarsene una volta che era stata servita. Dopo aver condotto alcuni esperimenti, ha compreso che la nostra mente procede per “cerchi aperti”: se intraprendiamo un’attività senza portarla a termine, la mente continua a ricordarcela, come fosse un’emergenza in corso, e di conseguenza “spinge” affinché questa attività venga conclusa, per poi poterla archiviare. CHIUDI IL CERCHIO! Quando siamo impantanati, dunque, non dobbiamo fare altro che sfruttare a nostro favore l’effetto Zeigarnik e aprire un cerchio, iniziando a fare quella cosa che ci pesa così tanto. Il resto verrà da sé, facilmente; anzi, saremo noi stessi a darci da fare per chiudere il cerchio il prima possibile. Non hai voglia di scrivere quella e-mail? Apri il browser e premi il tasto Scrivi! Non hai voglia di andare a correre? Cambiati ed esci di casa! In poche parole: quando inizi una certa attività, sei molto più propenso a portarla a termine. Quindi vinci la pigrizia... E semplicemente inizia!
0 Commenti
Lascia una risposta. |
Archivi
Maggio 2019
Categorie
Tutto
|