![]() Le liste: che noia. Scommetto che l’hai pensato almeno una volta nella tua vita. E questo perché, di norma, le associamo all’ambito lavorativo. La lista delle pratiche da sbrigare, la lista delle chiamate da fare, la lista degli obiettivi da raggiungere entro l’anno. Ovvio quindi che, quando pensiamo a una lista, ci vengano contemporaneamente nausea, ansia, angoscia, tachicardia e voglia di andarcene seduta stante a Honolulu. Ora, una volta anche io ero più o meno di questo avviso. Le liste erano uno strumento da usare a lavoro. Stop. A casa, liberi tutti. Al massimo facevo la lista delle cose da mettere in valigia prima di partire per un viaggio, o quella della spesa, per non trovarmi al supermercato con il carrello traboccante di cioccolato, tentando di ricordarmi le tre cose utili che ero venuto a prendere. Le basi, insomma. La chiave di volta è stato un libriccino che è entrato e uscito dalla mia vita in un soffio di vento (nel senso che l’ho davvero perso per via di un colpo di vento, ma questa è un’altra affascinante storia), ma che è rimasto giusto il tempo per farsi leggere: si tratta de “ L'arte delle liste: Semplificare, organizzare e conoscere meglio sé stessi” di Dominique Loreau. Titolo pomposo, no? Titolo al quale si aggiungeva la seguente descrizione: “Un libro contro il caos: la forza delle liste.Per mancanza di tempo, spesso dimentichiamo chi siamo. La lista, grazie alla sua forma sintetica, si adatta perfettamente alla nostra epoca, e ci rende più consapevoli, innescando un rinnovamento spirituale”. Ecco, io da tutto ciò mi aspettavo grandi cose. Il primo impatto è stato invece drammatico: sembrava che l’autrice si fosse proposta di creare un estenuante e sterile elenco di possibili liste che potremmo stilare nella nostra vita, un po' a casaccio. E onestamente iniziavo a pensare di aver investito male il mio denaro. Pian piano, però, a lettura ultimata, ho realizzato che aveva lasciato un seme dentro di me, e ho capito il senso di quel mare magnum di elenchi. Lo scopo era di farci comprendere come buttare giù tutto ciò che abbiamo in testa sotto forma di lista ci aiuti a liberare la mente, a capire chi siamo e ad analizzare meglio la nostra vita. “Eh, Alessandro, addirittura!”, dirai tu. Sì, rispondo io. Mi spiego meglio. Stai parlando con un amico, che ti racconta di come sia rimasto impressionato da un libro. “Ah, devo leggerlo”, pensi tu. Il giorno dopo, o la prima volta che vai in libreria, tenti di ricordarne il nome o l’autore, ma più ti sforzi, più nella mente trovi solo le scimmiette che battono i cimbali. Se invece te lo appunti subito in una lista, all’occasione giusta avrai il tuo titolo a portata di mano. Non solo: il fatto di custodire questo elemento nella tua lista per un certo periodo, farà sì che tu te ne ricorderai molto meglio in futuro (ad esempio, io che sono un divoratore di libri, dopo averli letti li dimenticavo alla velocità della luce). Facendo un passetto in più, stilare delle liste per tutto ciò che dobbiamo ricordarci per la nostra vita privata e per il nostro tempo libero, ci permetterà in breve di avere un piccolo archivio dei nostri gusti, progetti, propositi… Praticamente una specie di nostro diario del futuro. Nel quale leggerci ed esaminare il nostro percorso. Ultimo beneficio, vale lo stesso principio delle liste che usiamo al lavoro, e che è ben enucleato da Dave Allen nel suo metodo GTD: alleggerendo la mente dal peso di tutto ciò che dobbiamo ricordare (quindi scrivendolo sotto forma di lista), la liberiamo e le permettiamo di tornare ad essere creativa e produttiva. “Ma nella pratica, come facciamo a fare liste di tutto? E’ scomodo”, mi dirai tu. Nossignore, dico io. Grazie alle app, nostra moderna croce e delizia. Io uso Wunderlist, ma ce ne sono molte altre. I vantaggi sono quelli della portabilità -lo smartphone è sempre con noi- e quello dello spazio, che essendo virtuale è praticamente infinito. E quindi possiamo sbizzarrirci. Io ci butto dentro proprio tutto. Qualche esempio: - Lista della spesa - Cose da fare in casa - Film da vedere - Libri da leggere - Mostre da visitare - Musica da ascoltare - Artisti da ricordare - Torte da fare (eh, la golosità…) - Da approfondire (dove raccolgo tutte le cose -perlopiù tecnologiche, tipo le app, guarda caso- che quando ho del tempo voglio mettermi a studiare) - Esperienze da provare - ... Sembra un paradosso, ma quando ci si affida alle liste ci si sente più liberi. Liberi dal dover ricordare. Che ne dici, ti ho invogliato a fare il tuo elenco di liste? Fammi sapere quali sono!
1 Commento
maria.anna
5/15/2017 10:57:39 am
Ciao Sir / Signora, permettetemi di dirvi
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