Nei giorni scorsi ho realizzato una profonda quanto paradossale realtà: sono capace di installare un nuovo hard disk nel mio computer (sì, è una conquista recente, e sì, per un quasi analfabeta informatico come me non è stato facile!), mentre non sono assolutamente in grado di riattaccare un bottone che si è staccato dai pantaloni. Curioso, mi sono detto.
Mi divertiva questo contrasto ma, pensandoci su, una verità mi si è palesata davanti; è una realtà che riguarda me, certo, ma sono convinto che in misura più o meno grande riguardi tutti. E cioè questa: siamo ipertecnologici, ultrainformatizzati, parliamo di connessione globale e di essere smart, ma abbiamo tralasciato qualcosa di profondamente importante; ci siamo dimenticati (o forse non le abbiamo mai conosciute) le piccole azioni legate alla manualità quotidiana, ovvero tutta quell’insieme di abilità (oggi lo chiameremmo un po’ pretenziosamente know how) che ci permetteva di cavarcela in situazioni banalissime dell’ambito domestico. Questo perché diamo per scontato che ci sarà sempre qualcuno che, nell’evenienza, potrà accorrere in nostro aiuto. Il fatto, però, è che sempre meno persone possiedono questa gamma di conoscenze. Una volta ci pensava la scuola ad insegnarle alle nostre mamme: l’ora di economia domestica era pensata appositamente per questo. Oggi che la scuola ha pensato bene (anzi male: dovrebbe essere obbligatoria, per maschietti e femminucce, dai sei ai diciotto anni) di sopprimerla, si crea un divario culturale che azzarderei definire insanabile: quindi, prima o poi, tutti saremo costretti, come nel famoso caso del mio bottone staccato, a cercare la più vicina merceria che fa rammendi per poveri disgraziati a pochi euro. Ma quanto sarebbe bello, invece, saper provvedere a se stessi? Sopravvivere in questo mondo inospitale riuscendo ad arrangiarsi nelle piccole emergenze che costellano la nostra quotidianità? Ci vorrebbe -pensavo tra me e me- qualcuno che pescasse e sistemasse, adeguandole al contesto domestico attuale, tutte quelle nozioni perdute, ricreando e riproponendo una sorta di economia domestica 2.0. Ecco, ora ci ha pensato UNIS&F (Unindustria Servizi & Formazione Treviso e Pordenone), che, in collaborazione con Conad e Ascotrade, ha coraggiosamente ed opportunamente organizzato un ciclo di incontri, battezzato “L’Arte del Vivere: alla riscoperta della manualità quotidiana”: sette appuntamenti che si terranno a partire dal 9 marzo, ognuno dei quali si propone di colmare una delle grandi lacune di cui sopra. Di seguito il calendario: 9 marzo: Fare ordine in casa. L’arte di ritrovare se stessi (che è tenuto dal sottoscritto) 20 marzo: Il bello di specchiarsi in una casa pulita. Rispettare l’ambiente pulendo dove vivi 3 aprile: Alla scoperta dei consumi superflui. Come capire dove finiscono i tuoi soldi 10 aprile: Mi sono macchiato e ho perso pure un bottone. Guida per lavare e rammendare 8 maggio: Prendere la piega giusta. L’arte dello stirare 18 maggio: Mi arrangio, grazie. Il bello delle piccole manutenzioni 29 maggio: Il piacere di cucinare da sè. Come mangiare, bene evitando gli sprechi Gli incontri si terranno presso UNIS&F Lab (Via Venzone, 12 - Treviso), dalle 20 alle 23; puoi trovare tutte le informazioni per partecipare sul sito www.uniseflab.it Io la trovo un’iniziativa utile, opportuna ed estremamente attuale. Tu che ne dici?
1 Commento
maria.anna
5/15/2017 10:57:17 am
Ciao Sir / Signora, permettetemi di dirvi
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