![]() Il primo articolo dell’anno è dedicato allo stessa tema con cui ti ho lasciato a dicembre: ti voglio raccontare infatti come è andato il mio esperimento di digital detox. Ovvero di disconnessione e di disintossicazione digitale. Uno stop a internet, social network e a e-mail che ho deciso di far coincidere con le vacanze natalizie, partendo dal 24 dicembre. Quindi pc spento e telefono spesso e volentieri in modalità aereo. Unica eccezione: un paio di controlli al giorno a whatsapp, per tenermi in contatto con i miei cari. Devo dire che -me ne sono accorto solo una volta che ho iniziato- ero davvero esausto. Controllare l’e-mail ogni giorno, scrivere gli articoli per il blog, aggiornare la pagina facebook, aggiornare me stesso… Una sequenza implacabile, che a lungo andare, oltre che dipendenza dai nostri strumenti digitali, genera anche stanchezza, stress, debolezza mentale. Anche se non ce ne accorgiamo. Nel mio caso, poi, (sono delicatino!) stare molto tempo di fronte al pc mi provoca bruciore agli occhi e mal di testa. Ebbene, una volta zittiti facebook e gmail, e una volta prese le distanze da tutto ciò che costituiva lavoro, devo dire che non ne ho sentito davvero la mancanza! Anzi, la rigenerazione è stata completa, profonda e piacevolissima. A dire il vero, ci avevo anche preso gusto: tanto che ho prolungato le vacanze, ricominciando a lavorare questa settimana, anziché la scorsa, come previsto inizialmente! Qualcuno mi dirà: “Beato tu, che hai tempo di farlo, io non potrei” o frasi del genere. In realtà, non si tratta di potere, ma di dovere. Ritagliare dei giorni per noi stessi, per attività che ci fanno stare bene (io mi sono preso cura della mia nuova casa, ho scritto e ho letto libri, fatto delle compere) o per stare con i nostri cari, ha un grosso potere rigenerante e benefico. Quando torniamo a lavorare, lo facciamo con una grande carica, con entusiasmo fresco, con la mente piena di nuove idee e propositiva. Insomma, a beneficiarne è la nostra produttività. Il metodo Heppell, di cui parlerò diffusamente in un altro articolo, prevede addirittura di trovare e stabilire dei giorni da dedicare interamente a noi stessi in ogni settimana lavorativa, concentrando le faccende lavorative esclusivamente in altri giorni. Questo, secondo l’ideatore del metodo, porterebbe a una migliore performance proprio dal punto di vista della produttività personale. Quindi, più credi di non poter staccare perché “hai troppo lavoro” o “non riesci a fare tutto”, più in realtà dovresti farlo. Se sei dipendente dal lavoro e soffri se non sei sempre connesso (mai sentito parlare di nomofobia, ovvero la paura di trovarsi disconnessi dalla rete?), puoi iniziare con poco, ad esempio spegnendo il cellulare aziendale dopo le 18.00 di sera e nel fine settimana. Piccoli gesti che portano subito un sicuro e tangibile beneficio, oltre che un inizio alla lotta di una dipendenza che spesso non sappiamo nemmeno di avere. Quindi, un mio proposito da attuare per questo 2017 è proprio essere meno “connesso”. Tu che ne pensi? Anche tu ti senti frustrato dall’abbuffata continua di internet-facebook-e-mail e vorresti provare un disintossicazione digitale?
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Maggio 2019
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